Agriturismo Sette sentieri: ‘dovremmo tornare a giocare ed osservare come i bambini’

Niccolò Perucchetti, fondatore dell’Agriturismo Sette Sentieri, pone il focus su un aspetto davvero importante che talvolta caratterizza l’atteggiamento degli adulti e li conduce a vedere il bicchiere ‘mezzo vuoto’ dinanzi ai problemi, e ad avere ogni tanto una visione un pò pessimista e distorta. Il grosso problema degli adulti, fa notare Niccolò, é che il più delle volte ci si dimentica di guardare con gli occhi dei bambini, e si smette di giocare, come se l’età precludesse istintivamente alcune cose, come non più convenzionali. Ma in realtà, fa notare , sarebbe bello conservare quella bellezza interiore che solo i bambini possiedono come innata e che poi tendiamo a perdere per seguire le regole, per sentirci parte della categoria ‘adulti’, quasi come se mantenere un certo spirito e la voglia di divertirci, potesse farci venire meno nel nostro essere ‘adulti’. Quanto straordinario sarebbe invece crescere mantenendo sempre vivo quel bambino che é in noi? Quel bambino che sa subito cosa ‘ lo fa stare bene o male ‘ e che poco gli importa del giudizio dei grandi? Quel bambino che quando gioca si perde completamente in quello che fa, si isola, é assorto, si dimentica dello ‘spazio e del tempo’,  solo che poi crescendo ‘ si omologa’ agli altri, e talvolta i genitori lo accompagnano, per frenesia della vita e per comodità, all’intrattenimento facile, alla poca creatività. Sarebbe bello se riuscissimo a fare entrambe le cose, essere parte di un ‘tutto’, ma sempre con la nostra individualità. Sarebbe bello crescere restando in parte ancorati al bambino che é in noi quello che sa stupirsi per un fiore, un tramonto, un abbraccio, un incontro, e non necessariamente se compra qualcosa. Bauman parlava di società ‘liquida’ dove sempre meno contano i valori, e sempre più si va verso il consumismo e l’omologazione del ‘sentire’. Lo scopo di Niccolò e del suo agriturismo é quello di riscoprire il bambino ‘sopito’ che é in noi, tornare a vivere anche di ‘stupore’ per le piccole cose. Vi lascio alle sue parole:

Gli adulti dimenticano talvolta il bambino che é in loro

Il problema è che gli adulti dimenticano ciò che sanno i bambini
Arriva un punto delle nostre vite dove, senza accorgercene, smettiamo di giocare.
Ci lasciamo trascinare sempre più dalla routine, dalla socialità, dall’omologazione, finché finiamo per fare esattamente ciò che fanno tutti gli altri.
La nostra individualità più vera pian piano sparisce…
E questa cosa accade sempre prima.
Vedo bambini di 10 anni sclerare perché finiscono le ore loro concesse sul cell, o perché manca loro una connessione a YouTube…
E poi ripenso a quando, da piccoli, io e i miei amici con un foglio di carta, una matita e un paio di dadi creavamo interi universi.
Alla fine, l’umanità sta perdendo la sua fantasia.
Siamo passati dalle storie della mamma che faceva addormentare i bambini parlando di draghi e magie al lasciare che i bambini si sfiniscano davanti a YouTube.
Ma senza fantasia che cosa siamo?
Perché, nell’ambito dei blocchi inconsci… il più grande di tutti i blocchi inconsci è credere che il degrado sociale sia normale…
Barattare la propria fantasia per YouTube non ha assolutamente nulla di normale… ciò che è ufficialmente accettato come convenzione ha sempre tenuto in scacco l’umanità.
Nel mio agriturismo approfondisco questi aspetti, per aiutare le persone a ritrovare la capacità di sognare se stessi, attraverso il contatto con le vere relazioni e la natura
Ti aspetto”
Coltiviamo Insieme il Futuro”
A cura di Erica Venditti

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